Cara Pyramid Café … 

 

Quando decidi di collaborare ad un progetto è perché quel progetto in qualche modo ti rappresenta. E questo penso sia il principale requisito. E non importa se il tuo tempo si dimezzerà, se non avrai più tempo di intraprendere relazioni sociali, o portare avanti i tuoi progetti, perché stai facendo una cosa che ti appassiona, con persone simili a te.

Ho conosciuto Pyramid Cafè se non erro a fine 2007 tramite il Papà di Pyramid di nome Magicflute  la prima volta per email…. mi scrisse dicendomi che aveva visto le mie foto sul web e gli erano molto piaciute e aveva piacere a creare una piccola esposizione con queste snapshot. Rimasi un po’ perplessa lì per lì, chi era questa persona, perché proprio io… insomma i classici dubbi di noi insicuri.

Accettai d’incontrarlo in SL e mi feci travolgere  da questo misterioso personaggio, carismatico, logorroico più me ed è tutto dire lol, il pifferaio magico ( come veniva chiamato da molti) aveva proprio il potere di trasmetterti quello spirito di condivisione con quell’energia esplosiva solo sua, e dopo 3 ore…mhmm o forse 6 lol di parole discorsi e un tour su un meraviglioso tappeto volante, dissi che avrei partecipato a questo ” piccolo evento” come lo aveva proposto lui! Ma  per chi conosce Magic ( ahaha non me ne volere) le frasi ” 5 minuti” e “piccolo evento” sono modi di dire, forse per non spaventare le persone 🙂

A parte gli scherzi rimasi molto colpita dal modo con cui parlava del gruppo, della filosofia, della sua storia, delle Spille , l’unione che fa la forza, i progetti collaborativi a millesettecento mani e menti, e di tutte le cose avevano fatto e che avrebbero voluto fare, tanto che ipnotizzata da tutta questa energia accettai di fare anche parte del gruppo. Infondo la filosofia della condivisione era per me un’abitudine di vita, ho sempre condiviso quello che sapevo fare con tutti, quindi finalmente la scoperta di un gruppo che mi rappresentava in tutto.

Il “piccolo evento” come disse… in realtà è mancato poco non fosse mandato anche in eurovisione lol

Fu stupendo tutto …. l’esposizione partiva da Second Italia e si estendeva a Lipari attraverso una tastiera di pianoforte contenente un teletrasporto… noi cominciavamo appena a parlare in voice e grazie a Pyramid tutti noi fluttuavamo fra due sim … wow!!

Pyramid Cafè progettava e riusciva a realizzare, niente era impossibile, ancora motivazioni che mi attiravano come in preda da una calamite gigante, il sostegno del gruppo la creatività e il non stressarsi nel fare le cose, le piccole pause caffè a chiacchiera con i miei nuovi amici. Sono stata inserita in mappe mentali, ho fatto foto per le popolazioni future che continuavano a dire che second life era morto già dal 2006, balle!!! E poi il favoloso mondo di Margy Dreams, e poi Solaris e il mitico Punk, e ancora tantissimi contenuti che oramai faccio fatica a ricordare, ma per chi ha voglia di conoscere può cercare tutto questo sul loro Blog.

Dopo circa due anni sono diventata una Spilla ( per chi conosce Pyramid la spilla è come un riconoscimento d’onore) che ho portato con gioia e orgoglio sul mio petto, e dopo poco fui nominata addirittura Owner. L’attività con Pyramid è stata molto frenetica ma sempre appagante e divertente, eventi culturali, eventi artistici, concerti, conferenze, corsi, e ancora tante altre cose che occorrerebbero  2-3-4-5-6  vite per elencarle tutte. Per molti anni ancora continuammo a fare e progettare grandi e meravigliosi eventi, mente la real life a turno ci chiamava all’ordine, quindi partenze e ritorni di qualche owner.

Ma… poi… accadde qualcosa…

Ci sono stati due periodi  prima dell’ibernazione, che non mi è più suonato come la banda gioiosa del paese, sto parlando di: 1) la famosa polemica che mise Pyramid sul banco dei processati e 2) i fatti di Salerno. In entrambi i casi per sostenere la filosofia dell’uno per tutti ho perso due amicizie importanti per me, in quei due momenti ho capito che non potevo battagliare sempre per supportare il gruppo, ero sopratutto una persona con una mente mia una capacità di giudizio mia soltanto e quindi “uno per tutti” è un comportamento quasi sempre giusto, ma pure “tutti per uno” dovrebbe essere l’atteggiamento conseguente. In questi due casi mi sono sentita lasciata sola a battagliare contro molti, non compresa su quali volevano essere le mie posizioni e la sgradevolissima sensazione dell’esser messa sotto esame… e quella sera chi c’era alla riunione degli Owners, si ricorderà bene le frasi che sono state dette e come sono state dette. Crack! il mio vaso ha cominciato ad incrinarsi in quel momento.

“Puoi spendere minuti, ore, giorni, settimane o persino mesi ad analizzare una situazione, cercando di mettere insieme i pezzi, giustificando cosa sarebbe potuto accadere o cosa sarebbe stato giusto che accadesse….

Ho imparato che anche nella seconda vita non c’è sempre il lieto fine come nelle favole, siamo umani e la virtualità non ci regala finti sentimenti come le finte vite nei videogiochi dove nessuno viene ferito, qualsiasi mondo virtuale non è solo un gioco, mi arrabbio – soffro – rido – gioisco – mi emoziono – piango – e sbaglio allo stesso modo dell’umano che scrive sulla mia tastiera. Ho lasciato che si creasse una frattura fra me e voi che non ho mai saputo esprimere ad alta voce. Potevo correre a parlare con quel favoloso Papà che mi aveva accolta un giorno con tanto rispetto e affetto e invece ho rimuginato per mesi sui miei … dubbi … da sola… fino a quando il vaso è caduto in terra e si è rotto, potevo ancora correre da te papà magico a chiederti in prestito la colla per riparare il mio vaso invece sono rimasta a guardare i pezzi a terra e a far crescere i miei dubbi, potevo intravedere una luce dall’interno di quella crepa, invece ho intravisto solo, o solo voluto intravedere, le due uniche soluzioni aggiustare il vaso….

Oppure puoi semplicemente lasciare i pezzi sul pavimento ed andare avanti.”
(Tupac Shakur )

Ho scelto la seconda, sono passata sopra i pezzi e andata oltre. Poi l’ibernazione poi altre cose non belle si sono aggiunte, come la malattia e la morte del mio Papà reale che è stata la goccia fatale per un vaso che non poteva più contenere niente anche se avesse voluto.l'addio.png

“Pyramid nel Cuore sempre” è stato il nostro motto, ma se nel cuore ad un certo punto hai solo vasi rotti, bisogna saper lasciar andare. Non ho rancore verso nessuno, in parte è colpa mia … lo ammetto… MA c’è un ordine e un peso nelle cose come nei sentimenti quindi: Mi scuso con Magic e Salahzar per non aver avuto la voglia di aggiustare il vaso, ad altri non dico niente, silenzio ho ricevuto e con il silenzio ricambio.

Non sono venuta al compleanno perché non potevo fingere di sentirmi ancora parte di un Gruppo che piano piano non mi ha rappresentato più.  Adesso sono solo e per prima una persona, e mi sento più serena e più libera, anche nello sbagliare.

“Pyramid Café nella memoria del cuore sempre” rimarrà come una delle esperienze più significative della mia seconda vita.

Se non cambiasse mai nulla, non ci sarebbero le farfalle. (Anonimo)